LUOGHI INCLUSIVI - codice programma PMCSU0024021010737NXTX

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Il programma è in co-programmazione con l'ente AURIVE RISORSE SOCIALI PER LO SVILUPPO, codice SU00286  

Territorio

Il Programma insiste sui territori della Regione Piemonte, nelle Province di Biella, Vercelli, Novara, Verbano Cusio Ossola; Comuni: Biella, Benna, Borriana, Candelo, Cavaglià, Cerrione, Dorzano, Gaglianico, Massazza, Ponderano, Roppolo, Salussola, Sandigliano, Verrone, Villanova Biellese), Unione Montana Valle del Cervo (Andorno Micca, Campiglia Cervo, Miagliano, Pralungo, Piedicavallo, Ronco Biellese, Rosazza, Sagliano Micca, Tavigliano, Ternengo, Tollegno, Zumaglia), Unione Montana Valle dell'Elvo (Camburzano, Donato, Graglia, Magnano, Mongrando, Muzzano, Netro, Occhieppo Inferiore, Occhieppo Superiore, Pollone, Sala Biellese, Sordevolo,  Torrazzo, Zimone, Zubiena) Cossato, Bioglio, Brusnengo, Callabiana, Camandona, Casapinta, Castelletto Cervo, Cossato, Curino, Lessona, Masserano, Mezzana Mortigliengo, Mottalciata, Pettinengo, Piatto, Quaregna Cerreto, Strona, Valdengo, Valdilana, Vallanzengo, Valle San Nicolao, Veglio, Vigliano Biellese, Villa del Bosco, Vercelli, Novara, Ornavasso, comuni afferenti al Ciss Ossola Consorzio Intercomunale servizi sociali zona Ossola (Baceno, Crodo, Formazza, Premia, Bognanco, Crevoladossola, Domodossola, Masera, Montecrestese, Trasquera, Trontano, Varzo, Craveggia, Druogno, Malesco, Re, Santa Maria Maggiore, Toceno, Villette, Antrona Schieranco, Anzola d'Ossola, Beura Cardezza, Montescheno, Pallanzeno, Piedimulera, Villadossola, Bannio Anzino, Borgomezzavalle, Calasca Castiglione, Ceppo Morelli, Craveggia, Crodo, Domodossola, Macugnaga, Montescheno, Premia,  Vanzone San Carlo) comune di Gravellona Toce.

Il programma si compone di 4 progetti e quelli di Confcooperative sono:

COMUNITA' ACCOGLIENTI  (BIELLA)

INFRANGIBILI (BIELLA)

Obiettivo del programma

Il programma “Luoghi inclusivi” si lega all’Obiettivo 10 dell’Agenda 2030: “10 Ridurre le disuguaglianze all'interno e tra le Nazioni – Target 10.2 “Potenziare e promuovere l'inclusione sociale, economica e politica di tutti, a prescindere da età, sesso, disabilità, razza, etnia, origine, religione, status economico o altro”.
Nella prospettiva di questo, tenendo conto anche del relativo target intermedio indicato, e in relazione al settore in cui operano gli enti coprogrammanti e a quelli specificati nei progetti collegati, il presente Programma si collega alla Piano Triennale 2020/2022 e nel Piano annuale 2020 del Servizio Civile Universale all’Ambito di azione h) Contrasto alla illegalità, alla violenza e alle dipendenze, anche attraverso attività di prevenzione e di educazione
Alle finalità di cui sopra tendono e contribuiscono, in modo integrato e tra loro complementare, i 4 diversi progetti afferenti al programma che qui vengono collegati ai bisogni/elementi innovativi elencati nel paragrafo precedente.

  • Progetto 1: Comunità accoglienti (Biella) – SU000240 contribuisce alla realizzazione dell’Obiettivo 10 dell’Agenda 2030: “10 Ridurre le disuguaglianze all'interno e tra le Nazioni rispetto all’ambito di azione h) Contrasto alla illegalità, alla violenza e alle dipendenze, anche attraverso attività di prevenzione e di educazione, in particolare incidendo sul coinvolgimento attivo nel tessuto economico e sociale di tutti coloro che hanno minori opportunità o che sono in condizioni di emarginazione.

Il progetto individua nel proprio obiettivo il supporto alla persona in condizioni fragilità garantendo opportunità di progettazione ed occasione di autonomia, consapevoli che la propria azione produce un impatto diretto sulla società nel suo complesso. La finalità del progetto è di sostenere quotidianamente gli adulti in situazione di difficoltà fornendo delle risposte e promuovendo il loro benessere.
Nel progetto, gli adulti in difficoltà, sono persone in situazione di povertà estrema e/o senza fissa dimora di cui, molto spesso, la condizione di povertà deriva da storie di vita legate alla detenzione e all’uso di sostanze. I bisogni su cui si vuole intervenire riguardano il reinserimento nel tessuto sociale di riferimento attraverso il potenziamento delle azioni per la conquista dell’autonomia. Gli obiettivi specifici puntano dunque al rafforzamento dell’autonomia personale e dell'empowerment.
Il progetto si rivolge inoltre ai nuclei familiari in una situazione di difficoltà relativa in particolar modo all’accessibilità ai servizi: molto spesso sono nuclei in condizioni di povertà residenti in zone montane dove i collegamenti sono difficoltosi e in realtà abitative decadenti e dove la condizione di isolamento è parte del disagio in cui versano i destinatari. In tal senso, l’intervento del progetto si focalizza sull’emersione della condizione di emarginazione attraverso la garanzia dell’accesso alle informazioni, orientando le persone (in base ai loro bisogni) ad ottenere risposte concrete. La potenzialità del progetto, soprattutto in riferimento a quest’ultimo obiettivo, è quella di avere la possibilità di usufruire della reale collaborazione tra soggetto pubblico (Consorzi Iris e Cissabo di Biella) e privato (Coop. Sociale Maria Cecilia di Biella) nell’individuazione delle risorse necessarie al raggiungimento dell’obiettivo comune. 
 

  • Progetto 2: Infrangibili (Biella) – SU000240 contribuisce alla realizzazione dell’Obiettivo 10 dell’Agenda 2030: “10 Ridurre le disuguaglianze all'interno e tra le Nazioni rispetto all’ambito di azione h) Contrasto alla illegalità, alla violenza e alle dipendenze, anche attraverso attività di prevenzione e di educazione, in particolare incidendo sulla promozione della cultura della legalità e dell'antiviolenza; attraverso una azione educativa capace di prevenire e far emergere i fenomeni di violenza / discriminazione. Esso focalizza i propri interventi puntando alla prevenzione alla devianza sociale e all’educazione alla legalità in particolar modo sui minori. I destinatari sono infatti:

-    Nuclei familiari in difficoltà, a disagio sociale e con carenze educativo-relazionali. Spesso si tratta di famiglie segnalate delle diverse agenzie e servizi presenti sul territorio o dell'Autorità Giudiziaria.  L’obiettivo è quello di favorire il diritto del minore a vivere e crescere nel proprio ambito di vita, in un contesto privo di compromissioni di tipo educativo, relazionale e affettivo. Le azioni mirano al rafforzamento della fiducia in sé e nelle proprie capacità e della voglia di relazionarsi con il mondo circostante. Si tratta concretamente della costruzione di progetti individuali verso i minori, in connessione con le risorse presenti sul territorio, volti al miglioramento delle relazioni con l’esterno (partecipazione alla vita sociale) e l’interno della famiglia (relazione genitori-figli).

•    Nuclei monogenitoriali composti da mamme, anche minorenni, con bambini o in gravidanza, che presentano un disagio sociale, ambientale e/o che hanno subito violenze psicologiche, fisiche o sessuali. Sempre maggiori sono i casi di accoglienze rivolte a donne con problemi di dipendenze da sostanze, seguite dal SERD. La relazione mamma-bambino spesso è gravemente compromessa dalle condizioni di fragilità, mancanza di sicurezze e fiducia in se stesse. Il bisogno individuato è quello di ricostruire, migliorare la gestione della relazione nel quotidiano a partire dalle necessità di cura e tutela fondamentali del minore; l’obiettivo è dunque quello di migliorare l'attenzione educativa e individualizzata rivolta al minore e sostenere la consapevolezza del ruolo genitoriale. 
 

  • Progetto 3: Donne rifiorite – SU00286 contribuisce alla realizzazione dell’Obiettivo 10 dell’Agenda 2030: “10 Ridurre le disuguaglianze all'interno e tra le Nazioni rispetto all’ambito di azione h) Contrasto alla illegalità, alla violenza e alle dipendenze, anche attraverso attività di prevenzione e di educazione, con l’intento di accogliere, sostenere, accompagnare all'autonomia le persone vittime di violenza o atti di illegalità. 

Il progetto, focalizzato su questo macro-obiettivo interviene a favore del target specifico delle donne vittime di violenza ed eventuali figli a carico; con particolare riferimento alle donne vittime di violenza domestica e alle donne vittime di tratta soggette a sfruttamento sessuale e lavorativo. Il progetto include azioni volte a potenziare l'assistenza offerta alle donne vittime; accompagnandole nelle diverse fasi del percorso di liberazione; qualificando i servizi di accoglienza delle denunce di violenza nei servizi di primo sportello; fino all'accudimento e ospitalità delle donne vittime e dei loro figli; permettendo loro l'allontanamento dal contesto di provenienza e garantendo protezione e sicurezza lontano dell’ex-partner e da eventuali situazioni di pericolo. Nell'ottica di potenziare l'assistenza offerta alle vittime il progetto punta inoltre a completare il ciclo di accompagnamento alle donne con l'attivazione di programmi di protezione e riparazione; mettendo a confronto il reo con la vittima; trovando soluzioni di mediazione per riparare il danno. La finalità di assistenza alle vittime di violenza viene perseguita attraverso una stretta collaborazione tra pubblico (Provincia di Novara) e privato sociale (Liberazione e Speranza). L'obiettivo generale è un potenziamento delle attività di assistenza alle vittime di violenza realizzate negli sportelli Antiviolenza e Antidiscriminazione e nei Centri di accoglienza delle vittime.

  • Progetto 4: Giovani cittadini – SU00286 contribuisce alla realizzazione dell’Obiettivo 10 dell’Agenda 2030: “10 Ridurre le disuguaglianze all'interno e tra le Nazioni rispetto all’ambito di azione h) Contrasto alla illegalità, alla violenza e alle dipendenze, anche attraverso attività di prevenzione e di educazione, in particolare incidendo sulla promozione della cultura della legalità e dell'antiviolenza; attraverso una azione educativa capace di prevenire e far emergere i fenomeni di violenza / discriminazione attraverso l’educazione alla cittadinanza responsabile; quale strumento di promozione della cultura del rispetto delle regole e di un positivo rapporto con le istituzioni. 

Il progetto punta ad incrementare e diversificare le azioni di contrasto alla violenza e all'illegalità; con interventi personalizzati di educazione su due target di riferimento: 
-Minori e giovani con disagio individuale e famigliare: avviando i minori verso l’acquisizione di atteggiamenti rispettosi delle regole e delle leggi, nonché verso l'instaurazione di un diverso rapporto con le istituzioni; attraverso la loro conoscenza e con forme di partecipazione attiva.  
-Famiglie: avviando le famiglie verso l’acquisizione di modelli educativi per la formazione delle coscienze individuali; rafforzando riconoscendo le risorse della famiglia come ambito privilegiato in cui si stabiliscono regole riconosciute e si pongono le basi per il futuro cittadino.

Obiettivo del progetto è quindi quello di promuovere una cittadinanza attiva fatta non solo di diritti, ma contestualmente di doveri, riconoscendo e trattando i minori e giovani a rischio di devianza non più solo come destinatari di interventi, ma come portatori di diritti soggettivi. Il progetto muove nell’ottica di un sempre maggiore coinvolgimento della società esterna nelle azioni di educazione alla legalità volte alla prevenzione della devianza sociale ed al trattamento e nel reinserimento di giovani a rischio, ponendo in atto nuove forme di collaborazione con gli Enti territoriali e il volontariato che coinvolgano consorzi dei servizi sociali, scuole, comuni, mondo del lavoro; al fine di concertare interventi sempre più condivisi e coordinati.  

Dagli specifici contributi dei progetti sopra indicati che compongono il presente programma emerge una visione complessiva e una strategia di programma che è quella di incentivare buone pratiche di inclusione sociale che garantiscano a tutta la collettività la stessa possibilità di accesso ai servizi e all’informazione rispettando la diversità di ogni individuo come valore che porta arricchimento reciproco. Il programma si concentrerà sull’attivazione di azioni volte al consolidamento e al potenziamento delle reti di supporto già esistenti che possano attivare, a loro volta, azioni di prevenzione finalizzate a ridurre la marginalità sociale il contrasto all’illegalità.

Attività di comunicazione e disseminazione

Con riferimento specifico al programma d’intervento Luoghi inclusivi con Nazionale - regionale - più province o più città metropolitane della stessa regione che incide sui territori delle Province di Biella, Vercelli, Novara e Verbano Cusio Ossola, si prevede un’attività di informazione articolata e organizzata come di seguito dettagliatamente descritta funzionale a rendere le comunità residenti nei territori interessati consapevoli della realizzazione e dello svolgimento del programma e dei suoi progetti.  
Il programma verrà promosso dagli staff degli enti coprogrammanti ed organizzato in un piano informativo annuale, coordinato dal tavolo di lavoro che, con la consulenza di un responsabile della comunicazione, collaborerà con: social media manager, video maker, responsabile contenuti SCU e un event manager per la realizzazione delle iniziative e degli interventi. 
Entrambi gli enti coprogrammanti svolgono l’attività informativa sulla base di esperienze pluriennali come enti coordinatori per il servizio civile nazionale-universale, su un dimensionamento gestionale interprovinciale, con enti di prima, seconda e quarta classe ed ha avviato oltre 1500 volontari. 
I TARGET coinvolti nell’attività informativa vengono così individuati: 
giovani 18-28 anni, rappresentano l’interlocutore principale del SCU, sia come potenziali operatori volontari, che come beneficiari degli obiettivi promossi attraverso le attività del programma. Con i progetti vogliamo cambiare i paradigmi relativi all’apprendimento mettendolo in relazione con il patrimonio e stimolando la piacevolezza di una visita. Pensiamo a giovani che cercano ancora una strada professionale e che possono riorientare le loro scelte partecipando direttamente ai progetti o sperimentando le attività proposte. A queste persone vogliamo fornire degli esempi emulativi, dialogando in termini di informazione con il settore delle industrie culturali e creative e in ambito turistico. 
Famiglie. Negli anni abbiamo imparato a dialogare con le famiglie, primo contatto nelle scelte di figli e nella promozione dei progetti nelle reti relazionali ma anche tra i principali fruitori dei servizi organizzati presso musei e biblioteche come utenti o come accompagnatori di minori per laboratori, didattica e interventi di animazione. 
Minori (12-18). Guardiamo al futuro e raccontiamo nuovi servizi, con una forte componente digitale (biblioteche on line, allestimenti multimediali) senza dimenticare come l’innovazione possa essere vissuta attraverso esperienza analogiche (gaming, fumetti, concerti, spazi attrezzati). 
Adulti (over 45). Cerchiamo il loro coinvolgimento in ottica di ampliamento dell’utenza ma soprattutto di fidelizzazione. Biblioteche e musei sono presidi culturali che vivono grazie ad una presenza continuativa di utenti. 
Gli anziani. I dati presentati al punto 7.1, descrivono un territorio con una popolazione che invecchia. Non sottovalutiamo le esigenze di questo target, che offre una disponibilità maggiore di tempo libero, ma con richieste che suggeriscono maggiore attenzione e politiche di accoglienza mirate. 
Turisti. Sono il target più complesso, in una strategia di coinvolgimento che in un’area estremamente competitiva sulla valorizzazione culturale (siamo tra Milano e Torino), può competere offrendo servizi realmente attrattivi. 
Enti pubblici e realtà del terzo settore. Siamo costantemente alla ricerca di reti e partner per alimentare le progettualità del SCU. 
Stakeholder locali. Con loro cerchiamo di dare ai progetti una visibilità capillare, puntando alla sostenibilità nel medio e lungo termine delle politiche adottate dal programma.

TIPOLOGIA DI STRUMENTI 
Passaparola. Negli anni abbiamo verificato come questa forma di contatto sia la più diffusa. Si tratta, di fatto, di una variabile non controllabile, ma un numero preponderante di giovani che scelgono di svolgere Servizio Civile (circa il 50%) lo fa seguendo le indicazioni di un ex operatore volontario che ha terminato con successo la sua esperienza. In questa direzione chiediamo agli operatori volontari se sono disponibili a raccontare la loro esperienza in modo informale ad amici e conoscenti, seguendo dinamiche motivazionali e spontanee. 
Social media management. Ciascun ente, negli anni di esperienza, ha affinato i propri strumenti dedicandosi ad una profilazione dei follower specializzando due account per il SCU: Facebook letto per lo più da adulti, genitori e famigliari e da stakeholder locali, e Instagram il social più utilizzato, al momento, nella fascia 18-28 usato sia per comunicazioni operative che informali. Su questi account programmiamo post continui, con l’acquisto di pubblicità pay per click (Facebook).  
Media locali. In un territorio come quello del Piemonte orientale, una parte significativa della popolazione si informa attraverso la consultazione di media locali (cartacei e digitali) in cui costantemente verranno aggiornati il programma con notizie relative ai progetti nelle varie fasi attuative attraverso conferenze e comunicati stampa. 
Video: Ogni anno promuoviamo uno story telling del SCU progettato e realizzato dagli operatori volontari in servizio, con la supervisione di un video maker. Questi video vengono spesso rilanciati dai partner dell’accreditamento e dagli operatori volontari, sostenendo il passaparola, con la presenza di un archivio video a disposizione degli staff. 
Disseminazione e mappatura. Entrambi gli enti coprogettanti dispongono di sportelli e servizi aperti al pubblico (Servizi al Lavoro, Centri di orientamento) su 4 province del Piemonte, di innovazione sociale (rigenerazione urbana e audience developement e progetti europei (scambi e training) e Sportelli Unici del cittadino. All’interno di questi progetti promuove sistematicamente l’esperienza del SCU condividendo attività e impatti, mappando costantemente l’interesse di giovani e nuovi enti. 
INIZIATIVE: 
Testimonianze di operatori volontari e operatori locali di progetto: durante l’anno organizziamo momenti di testimonianza attraverso conferenze stampa o incontri formativi. Riteniamo sia molto importante raccontare tutta l’esperienza, valorizzando accanto alla testimonianza dei giovani, il punto di vista di una figura chiave come l’OLP. 
Rispondiamo inoltre alle richieste di stakehokder locali, promuovendo direttamente il SCU con il coinvolgimento dei nostri staff attraverso incontri e conferenze che coinvolgono progettisti, formatori generali, selettori, esperti del monitoraggio. 
Eventi. Il programma raggiungerà gli obiettivi promuovendo al meglio il calendario delle attività organizzate nei progetti. Per questi motivi stimoleremo tutte le sedi di attuazione a veicolare le iniziative utilizzando gli strumenti precedentemente descritti. 
Eventi con la partecipazione degli operatori volontari. In ambito di comunicazione poniamo particolare attenzione per la promozione di eventi che vedono la partecipazione operativa e ideativa degli operatori volontari. Consideriamo questa “progressiva” crescita nelle attività degli enti come un successo relazionale e professionalizzante. 
Progettazione. Rielaboriamo continuamente l’esperienza legata al SCU, con l’obiettivo di migliorare standard qualitativi e acquisire modelli comparativi in Italia e all’estero. 
 



 


 


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